Chi sono


Angela Anzalone, 56 anni, è laureata in  Storia e Filosofia, insegna Lettere presso la scuola media "Mazzini" di Adrano, dove ha anche seguito diversi progetti per sensibilizzare gli alunni alla tutela dell'ambiente e alla cultura della legalità.
In un momento particolarmente difficile, segnato da una profonda crisi sociale ed economica, Angela Anzalone ha scelto di dare il suo contributo per una nuova primavera di Adrano. 
Non è più tempo dell'indifferenza, occorre costruire insieme un progetto ambizioso per la città che metta al centro la freschezza delle idee dei giovani e la sensibilità civile di uomini e donne.
Cresciuta nel mondo cattolico, Angela Anzalone è stata impegnata, in prima linea, contro la realizzazione della "fabbrica dei veleni" nel territorio di Adrano.
Ha avviato la battaglia contro l'inquinamento del Fiume Simeto e del Parco dell'Etna, con la presentazione di diversi esposti alla Procura dell Repubblica di Catania e all'Unione Europea. 
E' intervenuta in una delle sedute del Consiglio provinciale di Catania per illustrare il problema del cattivo funzionamento dei depuratori dei Comuni etnei, chiedendo all'Acoset, l'azienda che gestisce il servizio in diversi Comuni del catanese, fra cui Adrano, la restituzione della tassa sulla depurazione dal momento che il servizio non verrebbe garantito.
Ha presieduto il primo Coordinamento provinciale di associazioni, movimenti e gruppi civici sull'anno problema dei rifiuti.
Nell'ultimo periodo ha avviato una petizione popolare per chiedere la continuazione dell'attività sociale e di apostolato delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice presso la Casa dei bambini Sangiorgio Gualtieri. 
Ha presentato anche diversi esposti sul Piano Regolatore Generale di Adrano facendo emergere evidenti lacune e le osservazioni sono state accolte dalla Regione Siciliana.
Dal 2009 è presidente dell'Associazione Culturale Symmachia, ha sposato la strategia "Rifiuti Zero" e ha aderito alla campagna contro la corruzione "Riparte il futuro", avviata dal presidente di Libera, don Luigi Ciotti.